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Data / Nr. |
Argomento della recensione |
Autore |
Suono |
274 |
Diffusori Xel |
Gian Piero Matarazzo |
diffusori Rega Xel
Un diffusore considerato dal costruttore un deciso upgrading al
modello precedente. Dove sta la novità? La novità è che la Rega si può permettere il
lusso di realizzarsi in casa tutto quanto serve, ed all'occorrenza di inventarsi un
trasduttore nato espressamente per un particolare diffusore: questo.
Su cosa sia la realtà Rega dei giorni nostri ha abbondantemente riferito Mario
Berlinguer sul numero di dicembre di SUONO, e ripercorrere la storia dalle origini ad oggi
mi sembra francamente ripetitivo, mentre più utile è mettere subito mani ed occhi su
questo diffusore che costituisce certamente una ghiotta novità.
- La costruzione
- La realizzazione della Rega si attesta su livelli costruttivi improntati alla massima
cavillosità ed intransigenza. Il mobile ha una struttura a tronco di piramide, col
frontale in medio-denso di spessore esuberante, la tela acustica fissata con quattro viti
dal passo metallico e, (accidenti!) con i trasduttori bene incollati al baftle, per il cui
smontaggio ho dovuto penare non poco. Rimossa la ghiera che supporta la tela
fonotrasparente ci troviamo di fronte a tre trasduttori sistemati in maniera simmetrica,
anche se a colpo d'occhio ci si rende subito conto che i due midwoofer sono esteticamente
differenti. Quello superiore infatti ha la membrana in carta con un differente trattamento
rispetto a quello inferiore che è impregnato di resine smorzanti. lì trasduttore
superiore viene fatto lavorare in una camera chiusa di pochi litri per risuonare a circa
120 Hz anche se elettricamente è connesso in parallelo al trasduttore più basso che è
affacciato su una linea di trasmissione che presenta pochissimo assorbente sistemato
soltanto alle spalle del trasduttore e nella prima ed unica ripiegatura alla base del
diffusore. Va notata la mancanza di volume di carico del woofer prima dell'inizio della
linea vera e propria. Avvicinando allora il microfono di misura all'uscita posteriore
della linea ed immettendo il segnale MLS possiamo ricavarci la lunghezza della linea
stessa nell'ipotesi che il poco assorbente presente non alteri in maniera sensibile la
velocità del suono. Possiamo vedere che l'impulso di crosscorrelazione tra ingresso ed
uscita di MLSSA mostra il picco a circa 4.7 millisecondi. che con due conti si traducono
in poco più di un metro e sessanta centimetri per una emissione ancora corretta a poco
più di 50 Hz. Il livello di pressione misurato all'uscita della sola linea mostra un
andamento estremamente regolare che deve però ancora fare i conti con l'emissione
frontale del trasduttore e con l'attenuazione dovuta alle piegature interne e
all'assorbente sistemato proprio alle spalle del woofer. I due woofer sono realizzati
dalla stessa Rega con delle notevoli differenze costruttive per il woofer inferiore che è
stato disegnato appositamente per funzionare in una linea di trasmissione. L'efficiente
importatore ci ha mandato assieme ai diffusori un woofer da cannibalizzare per ammirarne
le caratteristiche costruttive. Nella foto potete vedere come la rimozione dell'equipaggio
mobile metta in evidenza il supporto della bobina in alluminio con quest'ultima avvolta su
ben 8 avvolgimenti. Gli altri dati costruttivi prevedono una risonanza in aria libera di
circa 50 Hz con un Qts che vale 0.32 ed una cedevolezza di 1 mm/N, con un fatt(>re
motore di 7,6 Tesla per metro. Il particolare disegno della bobina mobile, il BxL che ne
vien fuori, ed il pesante trattanento della membrana che pesa più di dieci grammi,
secondo chi scrive, servono ad avere un dettaglio al di fuori del normale anche per
piccoli segnali ai capi della bobina stessa. Il tweeter è una Scan Speak 2008 montato
leggermente disassato verso destra rispetto all'asse dei due midwoofer su entrambi i
diffusori. Grazie al trattamento ed al disegno operato sui trasduttori è stato possibile,
rispetto alla vecchia versione, ridurre il numero di componenti del filtro. Nella foto
potete vedere il filtro della prima versione caratterizzato da una induttanza di
dimensioni enormi e da altri componenti per il controllo dei due midwoofer mentre nel
filtro della seconda versione possiamo vedere come il tutto si riduca ad una sola
induttanza di 0,64 milliHenry per entrambi i trasduttori.La base del cabinet è
incernierata su un supporto di metallo a cui sono fissate le punte coniche per il contatto
col pavimento. Ne risulta una ulteriore possibilità di inclinazione per il pannello
frontale che può essere finemente registrata in base ai propri gusti. In ultimo rimane da
commentare la vaschetta portacontatti con i morsetti sdoppiati e dall'accettazione
versatile ma che risultano abbastanza scomodi da maneggiare.
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- Commento alle misure
- La risposta in frequenza appare leggermente più attenuata in gamma media, con gli
estremi che mostrano una capacità di emettere pressione maggiore, una caratteristica
credo voluta dal progettista in sede di disegno del filtro crossover. Va notata comunque
la sensibilità vicinissima ai 91 decibel, che permetterà quindi l'interfacciamento anche
con piccoli e musicalissimi amplificatori a valvole, anche se Rega sta proponendo al
pubblico, e con notevole successo, impianti monomarca. La risposta temporale si mostra di
ottimo livello con l'energia che decade di 30dB in meno di mezzo millisecondo. La
dispersione orizzontale evidenzia una buona coerenza alle misure angolate con l'emissione
in asse, con la gamma media regolare anche se sotto tono. La misura eseguita a varie
angolazioni verticali evidenzia un annullamento alla frequenza di incrocio nella ripresa
dall'alto, fatto che in un diffùsore da pavimento non preoccupa affatto, ed una
regolarità ferrea nella ripresa dal basso. La risposta della tela ovviamente non c'è,
visto il fissaggio a viti della tela stessa che ovviamente ne sconsiglia la rimozione,
mentre la tolleranza acustica tra i due diffusori evidenzia una ottima selezione dei
componenti. Il modulo dell'impedenza non tradisce i due trasduttori in parallelo per un
carico estremamente regolare. Va notato tra l'altro come la risonanza del woofer superiore
sia completamente annullata dalla connessione in parallelo dei due midwoofer. Il
coefficiente di extracorrente mostra una buona interfacciabilità con le elettroniche
visto che i valori massimi sono di relativa importanza.
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- Conclusioni
- Il diffusore della Rega si è dimostrato un oggetto incredibilmente facile da gestire in
ambiente con caratteristiche musicali delicate e molto simili a quelle di diffusori senza
wooferr e tweeterr, ossia a nastro.
- Una costruzione accurata ed un progetto sano a partire dal disegno degli stessi
trasduttori ha messo alla luce buona parte della filosofia costruttiva dei progettisti e
non possiamo che compiacerci delle scelte operate. Il prezzo appare persino sotto tono
rispetto alle caratteristiche del diffusore ed alle eccellenti performances che è capace
di esprimere in ambiente.
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- Impressioni d'ascolto
- I diffusori sono stati attentamente rodati prima della seduta di ascolto vera e propria
anche se devo ammettere che nella mezza giornata dedicata a questa operazione ho sconnesso
il rumore rosa ed ho ascoltato qualcosa giusto per qualche paragone e per definire per
grosse linee le distanze con la parete posteriore. Il rodaggio ha aggiunto soltanto una
minor sensazione di aggressività alle frequenze altissime, quasi ad indicare che il
diffusore doveva aver già suonato. Posizionamento affatto critico quello fatto sulla XEL,
visto che la gamma bassa ha mostrato di gradire qualsiasi distanza con la parete
retrostante e che soltanto la scena e le dimensioni sono andate migliorando man mano che
si ascoltavano i soliti dischetti indicativi. Sistemati alla fine a circa sessanta
centimetri dalla parete posteriore ed a un metro e trenta dalla parete laterale i
diffusori non sono stati più mossi per tutta la seduta di ascolto. La prima sensazione
rimasta costante è stata quella di una corretta proposta dalla dimensione verticale, col
soprano che ad altezza naturale si è espressa con una voce accattivante ed
incredibilmente a fuoco. Ecco, il fuoco è un altro elemento che spesso si è fatto
notare, quel definire i particolari ed i contorni senza fatica ma senza nemmeno spararti i
dettagli in faccia. La gamma media è dolce, particolareggiata ma bene amalgamata. senza
debordamento alcuno. La leggera e soprattutto dolce attenuazione nella gamma dei 3.000 Hz
aggiunge aria e spazio attorno ai diffusori e la gamma alta rifinita ma non invadente più
di una volta ha prodotto le stesse sensazioni auditive di un diffusore a nastro di grande
livello. Il basso è veloce, possente quando la musica lo richiede ma non trova mai il
modo di mettersi in eccessiva evidenza e, cosa godibile al massimo, lega benissimo con la
gamma mediobassa. Non ritengo comunque che la cosa sia da attribuire soltanto alla scelta
della linea di trasmissione, ma anche al particolare inviluppo della gamma mediobassa che
si produce con un certo anticipo rispetto alle basse più profonde. Il CD di Zucchero
Spirito Divino conclude una seduta di ascolto particolarmente appagante con una sola e non
meglio identificata sensazione di leggerezza sulla voce dell'autore all'inizio della
quarta traccia, una sensazione durata un attimo che vi racconto soltanto per completezza.
Gran bella cassa questa XEL!
Gian Piero Matarazzo