Rivista |
Data / Nr. |
Argomento della recensione |
Autore |
Fedeltà del Suono |
Ott '98/67 |
Diffusori Xel |
Andio Morotti |
diffusori Rega Xel
Non credo sia un mistero che a me piace il marchio Rega: mi piace per
il suo modo di intendere l'alta fedeltà per la sua filosofia di produzione e finanche per
la sua politica di vendita. La Rega è una di quelle case che senza scalpore e senza
capricci operano con continuità e serietà in un mercato spesso schizofrenico e
perennemente asfittico.
- L'approccio Rega all'hi-fi è sempre incentrato sul risultato sonico. La casa inglese
vuole ottenere un suono di un certo tipo e di un determinato livello qualitativo e questo
lo dice chiaramente. Molto più avara è invece nel comunicare dati tecnici e logiche
progettuali: all'utente non deve interessare come il costruttore sia arrivato a quel
suono, ma deve verificare con i propri orecchi quale sia il suono in questione e giudicare
con la propria testa in base alla proprie esigenze e ai propri gusti. E' un ottimo
principio dal punto di vista dell'audiofilo, un po' meno buono da quello del recensore,
cui farebbe comodo avere da comunicare qualcosa anche sulle caratteristiche tecniche
dell'oggetto che sta provando. Ma tant'è: quando gli inglesi si mettono in testa
qualcosa, bisogna adattarsi e fare buon viso a qualunque gioco. Con la Rega,
fortunatamente, non è affatto difficile far buon viso, perché tutti i suoi prodotti, vi
piacciano o non vi piacciano, sono comunque delle cose serie. E in più hanno,
normalmente, una vita piuttosto lunga: pensate al Planar 3 che, se non vado errato, è sul
mercato da almeno una quindicina d'anni! E poi non prolificano come conigli: tre
giradischi analogici, tre bracci, quattro testine, un cdp, quattro o cinque integrati, due
pre e finali e quattro diffusori. Non è un listino esagerato. La fedeltà della Rega allo
stato solido è fuori discussione: mai, neppure nei momenti in cui pareva che tutto fosse
buono purché funzionasse a valvole, la casa inglese ha preso in considerazione una sua,
seppur parziale, conversione ai tubi! Anche questo è un segno di coerenza, come coerente
è la ricerca del costruttore britannico di una fondamentale ottimizzazione
dell'interfacciamento dei suoi prodotti. La Rega è una delle poche case di cui mi sento
tranquillamente di consigliare agli amici un impianto completo. Se vi piace il suo suono,
andate tranquilli: con un impianto tutto Rega non potete sbagliare. Scegliete il livello
di qualità (e di prezzo) che volete, fate qualche prova d'ascolto a casa vostra e vedrete
che il resto si aggiusta da solo, o quasi.
- Un'altra caratteristica della produzione Rega è la standardizzazione. Prendete ad
esempio il cabinet, che costituisce uno dei costi maggiori nella produzione di
elettroniche: la casa inglese utilizza un telaio robusto e ben costruito, ma pressoché
identico per tutti i modelli. Ciò le consente di risparmiare notevolmente sui costi e
quindi di essere concorrenziale nei prezzi. Concorrenziale e, aggiungo, uniforme. La Rega,
per quanto ne so, è stata una delle prime a capire la necessità di imporre prezzi
identici in tutti i paesi, almeno in quelli della CEE. E questa è una ulteriore nota di
serietà che non può non piacermi. Fatte tutte queste premesse, peraltro indispensabili
per capire un qualunque oggetto della Rega, possiamo finalmente parlare delle XEL.
-
- Descrizione
- Non so se sia una mia impressione, ma negli ultimi anni il costo dei diffusori da
pavimento a tre vie, o anche a due, mi sembra enormemente cresciuto. Parlo, ovviamente,
dei diffusori di alta qualità. Ci saranno delle buone ragioni per questi aumenti, ma è
un fatto che sono sempre meno gli audiofili che possono, o vogliono, permettersi di
sborsare 8-10 milioni per delle casse che una volta venivano dette "complete",
cioè non solo raffinate in gamma media e alta, ma anche ben presenti e autorevoli sui
bassi. Provate un po' ad indicare quali diffusori da pavimento ben sonanti conoscete nella
fascia da 3 ai 4 milioni vedrete che farete presto a finire la lista. Bene, le XEL
vogliono essere la risposta Rega proprio per chi non vuole rinunciare a un suono completo
senza dovere fare a meno di cambiare la macchina o di andare in ferie con la famiglia.
Certo, tre milioni e mezzo non sono bruscolini, ma, nella logica dell'hifi, sono un prezzo
più che ragionevole per un diffusore da pavimento di elevata qualità sonica. Primo e
fondamentale pregio.
- Esteticamente le XEL sono casse eleganti, solidamente costruite e con un buon livello di
finitura esterna. La loro è un linea piuttosto tradizionale, ma essenziale, pulita e ben
proporzionata. Sono alte poco meno di un metro e hanno il tranquillizzante peso di 21 kg
ciascuna. Il baffle è leggermente inclinato per una corretta messa in fase degli
altoparlanti e la cosa, dal punto di vista del design sottolinea ulteriormente la loro
complessiva snellezza. Con una base d'appoggio di 21 x 21cm. le XEL non possono certo
definirsi ingombranti: tutto sommato, occupano meno spazio di un bookshelf correttamente
posizionato sul suo stand. Per aumentarne la stabilità, ai lati della base sono fissati
due tubi metallici (decisamente eleganti) sui quali sono alloggiate le classiche punte.
- Costruttivamente... cominciano i misteri. Vi dico quello che so e quello che sono
arrivato a capire da un esame "esterno" del diffusore. Le XEL sono delle linee
di trasmissione (l'uscita è in alto sul pannello posteriore) che montano due woofer di
uguali dimensioni (11 cm), ma uno con la membrana in cellulosa, l'altro in un materiale
tipo bextrene. Ovviamente il primo funge anche da midrange, mentre il secondo è il vero e
proprio woofer. Il tweeter è un cupola morbida da 20 mm. L'efficienza, così a orecchio,
pare abbastanza alta, direi sui 90 dB/1 W/1 m. L'unica altra cosa che so, per voci
circolanti nell'ambiente, è che la Rega ha utilizzato un particolare avvolgimento della
bobina del woofer che le ha consentito di ridurre drasticamente il numero dei componenti
del cross-over che, così, risulta estremamente spartano, più da due vie
"purista" che da tre vie. La cosa, ovviamente, non può che giovare al suono, in
quanto evita le rotazioni di fase e preserva la purezza e l'integrità del segnale. In
aggiunta a questi pochi dati, vi posso solo dire che, dalle mie prove, ho ricavato la
netta impressione che le XEL costituiscano un carico piuttosto facile per l'ampli, tanto
da poter essere pilotate tranquillamente anche da monotriodi con 5 watt o da
amplificatorini integrati economici di bassa potenza.
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- L'ascolto
- La prima impressione che si riceve dall'ascolto delle XEL è quella di trovarsi di
fronte a dei diffusori piuttosto "leggeri" per essere dei tre vie, tanto che so
di audiofili che hanno pensato bene di posizionarli a ridosso della parete di fondo, nel
tentativo di utilizzare anche l'emissione posteriore per rinforzare il basso. Non fate
quest'errore! La gamma bassa della XEL non è leggera: è solo pulita e articolata come
molti di noi non sono abituati ad ascoltare. Avvicinando le casse alla parete di fondo,
andate a modificare pesantemente il rapporto tra il suono diretto e il suono riflesso
ottenendo come unico risultato quello di mortificare la scena acustica, che si appiattisce
e si sfoca, e di impastare la gamma medio-bassa. Il suono riflesso, infatti deve essere
giustamente ritardato rispetto a quello diretto. Tenete invece le XEL lontane dalle
pareti, ad almeno un metro o un metro e mezzo di distanza, e non preoccupatevi: le basse
frequenze ci sono e si fanno chiaramente sentire e in più mantengono una velocità a cui
dopo un breve ascolto, non si rinuncerebbe per nessun aumento di corposità al mondo. La
scena acustica, poi, è davvero eccellente, sia per stabilità che per dettaglio e
dimensioni, compresa la profondità, che è sempre la più difficile da ottenere. Qui
c'è, purché abbiate l'accortezza di orientare di qualche grado (solo di qualche grado!)
i diffusori verso il punto di ascolto.
- Le XEL sono fornite con solo due morsetti, per il normale pilotaggio in monowiring.
Quelle che ho provato io sono cosi, però, con un leggero sovrapprezzo, è possibile avere
la versione biwiring. Non vi so dire se ne valga la pena, perché non ho avuto modo di
fare confronti. Vi comunico la cosa e basta, lasciando a voi l'onere della prova che - non
si sa mai - potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa. Comunque, anche in monowiring le
XEL suonano decisamente bene, a condizione di essere servite da cavi veloci, neutri e
trasparenti. Sapete come sono i VIP: hanno i loro pallini. E le XEL sono in molte cose
paragonabili ai VIP. Non a quelli più lunatici e capricciosi, tipo alcune rockstar, ma
semplicemente a coloro che, per il prestigio della posizione ricoperta, sono abituati a
vedere accontentate le proprie pretese, perché la loro delicata funzione richiede che
intorno ad essi venga costantemente fatto di tutto per creare la giusta atmosfera
affinché possano lavorare, o rilassarsi, o prendere decisioni al meglio. Delle volte
basta poco per creare l'atmosfera adatta. Bene, per le XEL basta il cavo: non quel
particolare modello o quella particolare marca; no, vogliono un cavo con un carattere
sonico che non vada mai in contrasto con il loro. E poiché loro, le XEL, sono appunto
veloci, neutre e trasparenti, cosi anche il cavo deve essere veloce, neutro e trasparente.
Se no parte una buona fetta di quell'equilibrio che è il fascino maggiore del suono di
queste Rega. La finezza di grana e la matericità del cavo devono essere valutate e scelte
in base alle caratteristiche delle elettroniche perché le XEL sono troppo signore per
impuntarsi sui dettagli. Esse sanno bene che se la catena a monte non suona con un certo
livello di ariosità e di raffinatezza, è perfettamente inutile aspettarsi queste
caratteristiche nel suono finale. Loro possono trasmetterle se le ricevono, non crearle se
non ci sono. Una volta capito questo - e vi assicuro che le nostre Rega fanno presto a
farsi intendere - andare d'accordo con le XEL è facilissimo, perché sono casse che sanno
adattarsi a tutte le situazioni. Per esempio, suonano bene sia con amplificazioni
valvolari che a stato solido. E' vero, però, che le loro caratteristiche soniche le
rendono capaci di valorizzare adeguatamente la velocità e che, pertanto, i transistor e i
mosfet giustamente dinamici possono essere i compagni ideali delle XEL, a condizione però
di non avere nessun accenno di asprezza o di metallicità, che queste casse non
alzerebbero un dito per attenuare. D'altra parte i moderni finali a valvole, anche sotto
l'aspetto della dinamica, hanno ben poco da invidiare ai loro colleghi a stato solido; in
più il pericolo dell'asprezza o della metallicità è ancora più remoto. E le XEL sanno
bene come restituire, amplificata, la magia del suono vellutato, della luminosità tardo
pomeridiana e della dolce trasparenza dei migliori ampli a tubi.
- Inoltre le nostre Rega sanno adattarsi con molta signorilità al livello
dell'amplificazione. Se non fosse stupido ed economicamente infondato, potreste
tranquillamente inserire le XEL in una catena economica da poche centinaia di migliaia di
lire e avreste uno dei migliori suoni ottenibili con quella catena. Badate che non è una
cosa tanto comune e men che meno ovvia; uno dice: se ho una catena da un milione tra
sorgente e amplificazione e ci caccio una coppia di diffusori da tre milioni e mezzo,
sentirò sicuramente meglio che con una coppia di casse da mezzo milione! Si, i difetti!
Normalmente viene uno schifo dove salta fuori tutto ciò che non c'è e tutto quello che
non va in modo molto più accentuato che con un diffusore economico. Con le XEL invece il
suono, se certamente non migliora, non peggiora neppure. Ed è una cosa strana, perché
questa Rega è una cassa estremamente accurata, che se viene inserita in un impianto da
qualche decina di milioni si rivela tranquillamente all'altezza e suona rifinita, ariosa,
equilibrata, contrastata e musicale. Insomma, sa valorizzare e sa perdonare.
- La coerenza è un altro dei suoi punti di forza. Anche qui non è mica roba di tutti i
giorni trovare una simile coerenza in una cassa a labirinto di questa fascia di prezzo. Io
ho ricordi di transmission-line dove l'intervento del woofer era assolutamente
indubitabile, dal momento che era di un'invadenza da... vecchio subwoofer. Nelle XEL
invece l'intera gamma audio, dai circa 30 Hz fino a dove l'orecchio arriva a sentire,
viene fuori con la massima linearità, senza scalini e con, in più, una grana
notevolmente fine.
- Il VIP vero sa di esserlo, ma sa anche esserlo.
Andio Morotti