Rivista |
Data / Nr. |
Argomento della recensione |
Autore |
Audio Review |
Mar 2000/200 |
Giradischi Planar 78+RB250+78c |
Marco Benedetti |
giradischi Rega Planar 78
- Il Rega Planar 78 è un giradischi dedicato, come dice il nome, ai dischi a 78 giri,
gira solo a questa velocità, è basato sul Planar 2 - ben noto ai lettori di AR - da cui
differisce solo per il perno del piatto e nella cablatura del braccio.
- Il perno è stato ridisegnato in modo da avere un diametro minore dell'alloggiamento
della cinghia, in modo da girare alla giusta velocità senza modificare il motore del
Planar 2.In realtà cambia anche il materiale con cui il perno è costruito, alluminio
invece di plastica nera. Rega sostiene che la scelta dell'alluminio è dovuta alle diverse
caratteristiche di risonanza del piatto a una velocità di rotazione più che doppia
rispetto all'usuale. Per quanto riguarda il braccio, trattasi di un normale RB-250
modificato nel cablaggio, i cavetti interni alla canna sono la solita coppia stereo ma con
le pagliuzze saldate due a due alle estremità, in modo da poterci collegare una testina
monofonica. Ora, la scelta di un giradischi che giri solo a 78 giri potrebbe apparire
estremistica ed esagerata. In realtà con un approccio pragmatico si arriva invece alla
determinazione che la soluzione è saggia; anzi, per dirla tutta, si può addirittura
concludere che al giorno d'oggi avrebbe poco senso costruire un giradischi che supporti i
78 giri insieme ai classici 33.3 e 45.Dobbiamo, infatti, considerare la problematica della
testina: stabilito che non si può usare quella adatta ai microsolchi, non si può pensare
seriamente di smontare tutto e sostituire la testina quando si ascoltano i pedalino.
Ventanni fa le cose erano diverse, quasi tutti i bracci avevano i portatestina con
attacco a baionetta in standard EIA, e il problema non si poneva. Ma, si sa, l'attacco EIA
non è certo esente da pecche; ormai sappiamo tutti che causa non poche risonanze e in
ogni caso è ormai praticamente abbandonato nella produzione corrente. Messa in questi
termini appare quindi chiaro che se si vogliono ascoltare seriamente i 78 giri (ovvero con
una certa regolarità), comunque servirà un giradischi apposito; I'alternativa a un
giradischi dedicato come il Rega è un giradischi "vintage" per esempio il mio
Thorens TD-126 con braccio dotato di portatestina smontabile, o un esoterico giradischi
che possa montare almeno due bracci.
- Non ha molto senso parlare del suono di un giradischi per i 78 giri: abbiamo appena
appurato che con l'hardware adeguato possono suonare molto meglio di come comunemente si
creda, ma parliamo comunque di qualcosa di lontano dai moderni standard di alta fedeltà,
in ogni caso diventa persino problematico testarla, la qualità di riproduzione; comunque
un confronto col Thorens, che una patente di attendibilità lha per definizione,
I'abbiamo fatto, con ottimi risultati: pur nei limiti imposti dal software, il Planar 78
si comporta molto bene.
- L'unico difetto che ho trovato in questo giradischi è la velocità di rotazione fissa:
in realtà non è un problema per le incisioni dal 1930 in poi, che di solito hanno una
velocità di incisione conforme a quella nominale, ma potrebbe diventarlo per quelle
ancora più vecchie: ci sono dei dischi degli anni '10 e '20 che riportano sulla copertina
la velocità di 80 giri invece di 78, ma soprattutto c'è il problema della scarsa
precisione delle macchine dell'epoca: si possono trovare oscillazioni fra i 60 e i 90
giri, e non escludo che in alcuni casi si sia volutamente registrato a una velocità di
rotazione più bassa per far entrare qualche secondo in più di musica in una facciata:
all'epoca il limite era intorno ai cinque minuti a facciata, che poneva grossi problemi
per la suddivisione delle composizioni del repertorio classico.
- (Potremmo anche fare delle considerazioni sui tempi solitamente molto serrati delle
incisioni anteguerra, che senz'altro ha una relazione con la scarsa autonomia di
registrazione, ma usciremmo proprio dal seminato).
- Va anche detto che un conto è essere consci di questo potenziale problema, un altro è
essere in grado di intervenire: a meno di non sapere per certo che una tale registrazione
è avvenuta a una velocità diversa da quella nominale, è oltremodo complesso accertarlo:
diciamo anzi che si tratta di verifiche alla portata solamente di persone con una solida
preparazione storico-musicale: a parte la difficoltà della verifica in se stessa (oltre
all'orecchio fino, bisogna avere a disposizione lo spartito ed essere ragionevolmente
certi che l'esecutore non abbia trasposto la composizione, come spesso capita con le arie
di tenore, frequentemente abbassate di un tono o un semitono), non è affatto detto che in
un'incisione di settanta/ottanta anni fa sia stata usata la moderna accordatura col La a
440 Hz: prima di modificare la velocità di riproduzione si dovrebbe fare una ricerca
storica per stabilire con quale diapason accordava la tale orchestra nel tale anno...
- Per la musica leggera la questione diventa se possibile ancora più aleatoria, quindi
direi che non è il caso di ammattire in bizantinismi su questa faccenda teniamo anche
conto che nel caso di riversamento su CD-R (operazione comunque estremamente
consigliabile, data la fragilità e delicatezza dei 78 giri) I'eventuale scostamento dalla
giusta velocità può essere facilmente corretto con la funzione di "Time
Stretch" presente in ogni buon wave editor degno di questo nome.
- La testina Rega è una MM monofonica con stilo conico, con un diametro adatto ai 78 giri
prodotti dagli anni '30 in poi. Anche qui, a voler essere bizantini ci vorrebbero più
testine a seconda dell'epoca della registrazione perché la larghezza dei solchi dei
dischi più vecchi era maggiore; a questo proposito trovo molto interessanti le puntine
ellittiche con la punta troncata solitamente delle puntine commerciali modificate
artigianalmente, diffuse nel sottobosco degli appassionati, fra l'altro si gode del
vantaggio di un punto di contatto fra le pareti dei solchi e la puntina che probabilmente
è rimasto intonso dai "chiodi" usati dai vecchi fonografi acustici con cui
solitamente sono stati arati, è proprio il caso di dirlo, la maggior parte dei 78 giri
reperibili oggi, con indubbi vantaggi sulla qualità di riproduzione. Che dire? Entriamo
in un campo decisamente specialistico, chi vuole saperne di più troverà un ottimo punto
di partenza sul già citato sito Web di Jorgen Vad.
- Detto questo, essendo l'unica importata in Italia non ho elementi per confrontare la
Rega 78c con altri prodotti; diciamo piuttosto che la sorprendente qualità sonora che è
uscita dai miei 78 giri sicuramente depone a favore di questa testina; ribadiamo pure che
il miglioramento rispetto a uno stilo adatto ai microsolchi è oltre le più rosee
aspettative.
- Concludendo, I'accoppiata giradischi e testina Rega 78 costa un milione e mezzo; non è
pochissimo, sicuramente è un prodotto di nicchia destinato a pochi collezionisti voglio
dire: non me la sentirei di consigliarla a chi possieda solo una decina di padelloni. Da
un punto di vista opposto abbiamo una soluzione a un problema diversamente di difficile
soluzione, che comporterebbe altrimenti la ricerca e il restauro di un giradischi di
modernariato e di una testina modificata artigianalmente da acquistare all'estero;
sicuramente una mano santa per chi abbia una seria collezione di 78 giri e sia
intenzionato a tenerla viva.
- Da parte mia, anche in questo caso, mi sento di plaudire al coraggio di Rega nel voler
tenere in produzione un oggetto con un target di utenti così limitato.
Marco Benedetti