Rivista |
Data / Nr. |
Argomento della recensione |
Autore |
Stereo |
Gen 2000 |
Sistema Rega |
Gianfranco Machelli |
sistema Rega
Un sistema minimale e minimalista confezionato da uno dei più
originali costruttori audio britannici per comporre un progetto acustico già completo, ma
aperto a successivi sviluppi.
- Già da diversi anni "Rega" non significa soltanto giradischi, semmai
"anche" giradischi, avendo dato spazio - dopo la costruzione di un nuovo e più
moderno stabilimento - alla progettazione e produzione di intero catalogo, molto completo
per tipologia e declinazione dei modelli. Pur non abbandonando il filone
"vinile", nel quale è cresciuto professionalmente ed
"ideologicamente" ed al quale continua ad accordare fiducia ed attenzione
(giusto lo scorso anno è stato lanciato il giradischi Planar 25, corredato di braccio
RB-600, in occasione del 25° anno di attività), il deus-ex-machina Roy Gandy sa che per
poter sopravvivere commercialmente deve affrontare le sfide che il mercato globale; il
Digitale e l'audio multicanale vanno, progressivamente ed ineluttabilmente, lanciando.
L'attuale flotta Rega comprende sistemi completi per la lettura analogica, lettori
digitali a singolo e doppio telaio: amplificazioni integrate di diverso calibro e
sofisticazione (pre phono e per cuffia compresi); un sintonizzatore digitale FM/AM; e 5
modelli di acustiche,
- che vanno da un mini-monitor da scaffale fino ad impegnativi disegni da pavimento. Sono
inoltre in catalogo una serie molto parcellizzata di accessori e parti di ricambio, che
spazia dal cablaggio selezionato per i bracci, ai potenziometri motorizzati, ai terminali
per il collegamento, in transistor di potenza. Insomma, unofferta sufficientemente
vasta da permettere ai rivenditori Rega di accontentare ogni tipologia di cliente, dallo
studente neofita all'amatore professionista.
- Come è tradizione della Casa, tutti i prodotti sono studiati e costruiti per offrire il
massimo dell'affidabilità e delle prestazioni in funzione dei segmenti commerciali più
frequentati. I Planar 2 e 3, e soprattutto, I'RB-300 ce lo hanno insegnato, tanto da avere
pochissimi competitori in grado di vantare la stessa somma di vantaggi. Lo stesso si può
dire per il lettore CD Planet, inseribile con successo in catene di diversa classe ed
orientamento, tanto è qualificata e versatile la sua personalità sonica.
- Il Planet, con la sua rassicurante anzianità di servizio, è ormai un classico e non ha
virtualmente più bisogno di presentazioni e/o raccomandazioni, rappresentando un acquisto
sicuro a scatola chiusa. Situazione diversa per i suoi due compagni di viaggio selezionati
per questa combinazione che, basandosi sulla sinergia delle parti, perseguita con
ammirevole costanza ed efficacia dalla Rega, vuole ora offrire un "pacchetto" di
classe d'accesso ad una clientela attenta alle prestazioni musicali, dotata di funzioni
essenziali, ma aperta ad espansioni che il futuro prossimo può richiedere per godere i
favori che le nuove risorse tecnologiche vanno approntando per il prossimo decennio.
-
- Tecnologia mirata
- Il Planet è un lettore CD integrato con meccanica Sony rigida, con caricamento
dall'alto, tramite l'apertura di una sorta di "oblò" incernierato alla base con
un'articolazione a "ginocchiello". La conversione D/A è di tipo ibrido,
denominata R.A.D.S., ed è nata da una collaborazione tra lo specialista Burr Brown e la
Rega Research. Le uscite sono due: una analogica ed una digitale, con collegamento
coassiale RCA.
- Il secondo elemento della catena è l'amplificatore integrato Luna, relativamente nuovo,
ed è il minore delle amplificazioni della nuova generazione Rega. Dotato di stadio phono
MM di serie (realizzato ad integrati), quattro ingressi linea e con uscita pre-out
attivabile internamente è dotato di soli due comandi: il selettore delle sorgenti ed il
volume. Nella stessa maniera è possibile rendere disponibile ed indipendente lo stadio di
potenza interna (ingresso power-in). Queste due opzioni consentono l'adattamento per un
uso futuro in ambiente multicanale (DVD Audio e/o Home-Theater) o multiamplificazione. Il
Luna è inoltre dotato di protezione elettronica contro carichi eccessivamente reattivi e
dispersioni di corrente continua, salvaguardando l'integrità fisica di sé stesso e dei
diffusori.
- Entrambe le macchine - Planet e Luna - utilizzano l'identico chassis in fusione di
alluminio, con alette di raffreddamento scolpite sulla porzione destra del pannello
superiore, certamente inutili nel Planet, ma utilissime per contenere i costi di
produzione che comporterebbe la preparazione per un altro tipo di contenitore.
- I connettori sono tutti RCA, nichelati, non particolarmente esotici nell'aspetto, ma
funzionali quanto basta. Quelli d'uscita per le acustiche - altrettanto essenziali -
consentono l'impiego di cavi spellati, forcelle o banane, ma solo queste ultime risultano
pratiche da usare, essendo i morsetti molto vicini e con un foro troppo piccolo per
l'impiego di cavi nudi di una certa sezione.
- Il terzo partner è una novità fresca fresca, essendo stato presentato - in Italia - al
Top Audio & Video 1999. Si tratta del mini-diffusore Ara 170 x 32 x 20 cm (lxaxp),
modello base del catalogo, destinato ad essere utilizzato su stand o staffe in ambienti di
cubatura ridotta. L'Ara nonostante il prezzo contenuto, si presenta bene, con cabinet in
finitura ciliegio, e pannello frontale e posteriore in medite, materiale ideale per una
lavorazione accurata ed offrire una affidabile rigidità meccanica. Circa le note
tecniche, essendo assolutamente carenti le informazioni e/o specifiche dichiarate dal
costruttore al riguardo (ciò è irritante, seppur non influente sulla qualità,
nell'epoca della comunicazione, integrata, globale e globalizzata), si può solo dire che
gli Ara sono un due vie con tubo daccordo posteriore; tweeter a cupola morbida da 19
millimetri e midwoofer con cono da 130 millimetri in polpa di cellulosa, dotato di
sospensione in gomma morbida e ogiva rifasatrice in luogo della cupola parapolvere. I
morsetti dingresso (una sola coppia) sono di buona qualità e di ampia
compatibilità. Impedenza e sensibilità non sono dichiarati, ma dall'uso non sono emerse
note degne di rilievo, manifestando il raggiungimento di opportuni livelli dascolto
già con una trentina di watt.
- Ad integrazione del sistema, la Suono & Comunicazione di Bologna ci ha fornito un
set di cablaggio composto dal cavo di interconnessione Couple (con cavo Klotz di
estrazione professionale con connettore a molla Neutrik; 43.500 lire il metro) e da quello
di potenza Rega SC42 (tipo multistrand, intrecciato con distanziale centrale; Lit 56.000
il metro), di nuova presentazione, di prestazioni superiori al classico Rega Cable (Lit
7.800 il metro), da considerare "sinergici" per realizzare il Rega-sound secondo
i dettami di estetica musicale del costruttore.
-
- L'unione fa il suono
- Del Planet conosciamo già approfonditamente le doti canore, e sappiamo quanto esso
possa essere considerato a tutti gli effetti una sorgente acusticamente universale,
qualitativamente efficace anche in sistemi di un certo impegno economico e di varia
impostazione sonica e tecnologica. La sua versatilità ha replicato quella del Planar 3 in
chiave analogica, ed è ormai da considerare un nuovo classico nella galleria degli
evergreen audio. Il Luna è troppo giovane per potersi fregiare dello stesso alloro, ma
ciò non di meno eredita la stessa serietà ed approccio nel perseguimento delle migliori
prestazioni in funzione del prezzo. Il profilo sonoro del Luna vira verso tonalità
decisamente calde e avvolgenti, che costruiscono una scatola acustica piuttosto
ravvicinata, più larga che profonda. ben animata dinamicamente, armonicamente ricca,
densa ed omogenea nella sostanza, piuttosto lontana da quella vibrante e tesa dei modelli
più costosi, segnando una sorta di "new age" nella filosofia acustica Rega,
tendente a rendere l'ascolto più evocativo e confortevolmente confidente, piuttosto che
rigorosamente trascrittivo e analitico nei confronti del software. Questo assetto tonale e
dinamico, che recupera e riabilita l'eufonia come stile formale, risulta essere
perfettamente funzionale alle caratteristiche tonali degli Ara, sonicamente aperte ed
ariose, dinamiche nel loro range dazione, e fisicamente non predisposte per
ricostruire le ottave inferiori nel pieno della loro gloria energetica ed armonica.
Difatti, allestendo a puntino il sistema Rega in ogni sua parte e dando ai diffusori una
collocazione ed installazione opportuna (stand leggeri e rigidi, prossimi alla parete di
fondo), si ottengono dei risultati altamente lusinghieri per l'impiego ambientale ed
economico a cui sono naturalmente destinati.
- Il puzzle Rega mostra una precisione sinergica di invidiabile efficacia. Il Planet è
dotato di una gamma alta rifinita e presente, ma non invadente, leggermente arrotondata
verso l'estremo. Il medio appare leggermente retroposto, piuttosto trasparente, abile a
fornire una scatola spaziale dal fuoco stabile e più profondo di quanto in realtà non
sia, con una buona individuazione dei piani prospettici. Il basso è rapido ed incalzante,
un po' avaro nel declinare appieno la tavolozza armonica (tipico delle sorgenti Rega), ma
efficacissimo nello scandire il tempo musicale. La personalità del Luna riempie la gamma
media, scaldandola, aggiungendo un margine di presenza in più, arricchendo di armoniche
sia l'alto - più materico sia il basso, tornito ed articolato sufficientemente per donare
agli strumenti un peso fisico più credibile attraverso il piccolo woofer degli Ara.
Questi, a loro volta, rischiarano e disciplinano la densa e fluente personalità del Luna,
stemperandone in un profilo tonalmente più corretto, le quasi melliflue, tanto sono
liquide ed avvolgenti, folate armoniche. La somma dei tre singoli caratteri, che ricorda
molto da vicino quello inglese di una volta, si condensa in una notevole apertura in gamma
medio alta, con un medio medio basso compatto ed agile che agevola la sintassi espressiva
di rappresentazione musicale tonalmente coerente, dotata di notevole presenza scenica e di
buonissima caratura nell'analisi del dettaglio che, soprattutto nei generi moderni ed
elettrificati, spunta un ragguardevole tasso di evocatività e tensione emozionale, priva
di grevità formali e di asprezze soniche, votata al puro godimento della musica senza
cervellotiche e spocchiose (e fors'anche anacronistiche) pretese di malintesa audiophilia,
interpretazione della riproduzione audio piuttosto distante dalla filosofia Rega e da
quella di una certa scuola inglese in generale, storicamente votata all'espressività del
messaggio, piuttosto che alla sua rappresentazione modellistica.
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- Al servizio della musica
- Come accennato, questo trittico Rega è un sistema espressamente e naturalmente dedicato
al puro godimento della musica registrata, senza altri retropensieri o sovrastrutture
cerebrali. Un suono a presa diretta che libera l'emozione e genera pensieri positivi,
estraendo dai dischi più la materia viva e pulsante, che non la lista di ingredienti
impiegati per produrla. I singoli elementi sono ben progettati e costruiti, fatti su un
unico concetto e fine, perfettamente centrato per quanto ci consta, ed in grado di
consentire future espansioni quando lo spazio e/o l'ansia di miglioramento possano
emergere in eguale misura. Le già egregie prestazioni del Planet possono essere
ulteriormente accresciute aggiungendo l'unita di conversione Io, nata come partner della
meccanica Jupiter, ma perfettamente compatibile con il lettore integrato, sfruttando
l'uscita digitale di cui è provvisto. Il Luna a sua volta può essere trasformato in un
buon pre ed utilizzato con un finale quale il Maia (85 W/canale). Chi avesse la necessità
di sonorizzare ambienti superiori ai 12-15 mq ai quali è chiaramente destinato l'Ara,
può prendere in considerazione i Jura (da pavimento), o gli Ela (da pavimento), dotati di
maggior patrimonio armonico e dinamico, pilotabili anche in bi-amplificazione passiva,
opzione facilmente praticabile sfruttando la sezione finale del Luna sugli alti e del Maia
sui bassi. Chi non vuole disperdere poi il valore iconografico ed acustico del Vinile,
può aggiungere il Planar 2 o 3, equipaggiati dagli ottimi bracci RB250 e 300, con testina
Bias o Super Bias, utilizzando l'opportunità dello stadio phono MM a corredo. In
conclusione, un ottimo sistema base per installazioni essenziali, ma di acculturate
esigenze acustiche, prodigo di opzioni e di passi migliorativi che accrescono il valore
economico e materiale della combinazione, in grado di accompagnare, giorno dopo giorno,
anno dopo anno, una variegata tipologia di appassionati, accomunati dall'ascolto per la
buona musica, ma istintivamente refrattari alla malattia dell'apparenza e dello status
symbol. Che sia Gandy (Roy) l'apostolo della new-age audio prossima ventura?
Gianfranco Machelli