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Suono 332 – maggio 2001 Rega Fono Anastasi/Fava/Matjiasevich

REGA Fono

Il pre pre della Rega, chiamato Fono, è racchiuso in un contenitore plastico. Prevede esclusivamente l'entrata MM. Per l'alimentazione adopera un alimentatore esterno, con il classico tipo d'attacco utilizzato in questi casi. La sensibilità, riferita alla tensione nominale di 200 mV richiede 2.8 mV in entrata. L'accettazione, prima della saturazione, sopporta una tensione di l03 mV. I dati non sono eclatanti, tuttavia accettabili. La massima tensione d'uscita è di 6.8 volt, con un'impedenza dell'ordine di 250 ohm. La precisione della risposta in frequenza perde -2.5 dB alla frequenza di 20 Hz. Questo non è dovuto ad un errore di calcolo della rete di compensazione, ma secondo il mio punto di vista serve come filtro passa alto, necessario per eliminare le problematiche subsoniche al di sotto della frequenza di 20 Hz. Questo fenomeno si manifesta normalmente con un continuo spostamento del woofer, dovuto principalmente alle imperfezioni del disco, come per esempio le ondulazioni ecc. Questo tipo di filtratura era precedentemente molto adoperato, prevedendo anche un suo disinserimento tramite il tasto subsonico. La precisione verso il resto della gamma è assoluta. L'impedenza d'entrata è di 46 kohm, con una capacita dell'ordine di 200 pF. Il rapporto segnale/rumore è di 63 dB, mentre la distorsione è costante su tutta la gamma, mantenendo il valore dello 0,1%.
GLI ASCOLTI Le impressioni iniziali avvenute nell'ambiente e con la catena di Maurizio Fava riferiscono di una timbrica corretta ed aperta, con buona presenza degli estremi di gamma, qualche lieve eccesso di asciuttezza ma molta trasparenza ed ariosità che forniscono una notevole mole di dettagli timbrici ed ambientali; il tutto condito dalla solita egregia prestazione in ambito dinamico che è uno dei tradizionali punti di forza degli apparecchi, sorgenti in primis, dello storico marchio inglese. Passando ad ambientazioni più note al sottoscritto e con lo splendido LP Venice riedito dalla Classic Records, è possibile apprezzare più a fondo la buona neutralità del timbro che insieme all'ottima ariosità e varietà cromatica restituisce un'orchestra davvero molto completa e credibile, con archi molto lucidi e morbidi insieme, fiati potenti e giustamente solidi, e nonostante qualche lieve prevalenza del registro superiore anche le basse svolgono a dovere il loro compito, risultando sempre ben presenti e molto pulite ma anche pastose e morbide quando occorre. La dinamica poi è ottima, è evidente oltre ad una grande energia che si libera nei tutti e specie quando subentrano le percussioni, anche un'apprezzabile controllo che rende il suono sempre molto intelleggibile, ricco di sfumature e preciso, minimizzando qualsiasi affaticamento o accenno di confusione in particolare in gamma alta. L'immagine infine è molto luminosa gode di sufficiente dimensionamento e definizione e ha anche un ottimo sviluppo in profondità, tuttavia, ma ciò non inficia più di tanto una valida prestazione, gli elementi non sono sempre ben delineati nei contorni o plastici come si vorrebbe. Concludendo l'ascolto con I Weavers si nota anzitutto la notevole pulizia e dolcezza delle voci, appena meno calde e pastose (specie quelle maschili) del riferimento ma ugualmente musicali e fluide grazie ad una più che buona trasparenza di tutto il medio che permette anche di seguire abbastanza facilmente i complessi intrecci vocali di questa raffinata incisione. (AA). Questo pre phono si distingue sia per caratteristiche costruttive (è più complesso e utilizza un maggior numero di transistor) sia per quelle musicali. La Rega ci ha sempre proposto apparecchi solo apparentemente semplici, infatti la loro caratteristica è quella di essere stati "messi a punto" secondo criteri audiofili, ovvero di aver migliorato quei parametri a cui gli appassionati prestano più attenzione. Questo modello non sfugge, secondo me, alla regola ed infatti nel contesto di una prestazione convincente ci sono delle aree in cui il piccolo Rega è migliore di quanto ci aspetti e delle altre, meno importanti per il risultato finale, in cui invece potrebbe fare di meglio. Tra le cose positive c'è la qualità della gamma alta, estesa, precisa e quasi mai tagliente e la pulizia e la trasparenza della gamma media, ma più di queste è la dinamica che lo distacca dai modelli di paricosto: il Rega ha una superiore capacità di attingere alle migliori risorse del suono analogico. Di fatto la buona dinamica non si contrappone al contrasto e alla naturalezza, anzi ne migliora il comportamento aggiungendo quella progressione priva di scalini e ricca di sfumature che forse è il segreto della superiorità della riproduzione analogica. In sostanza il suono del Rega è piacevole anche se non perfettamente equilibrato: ottima gamma acuta e buona dinamica mentre la gamma media e i bassi sono semplicemente normali per il prezzo. L'immagine tridimensionale ricostruita è di buone dimensioni e plasticità, tra le migliori del lotto, proprio in virtù delle due qualità descritte.
 
MF

Luca Lombardi

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